Etna Aetnaea (2025) Ink drawing by Maurizio Puglisi Translator Etna or Aetnaea is a woman In one of the many legends of Etna (or as it was called in ancient times “Aitna”) it is told that Etna was actually the daughter of Uranus and Gea; she kept the giant Enceladus, whom we talked about in the previous story, hidden under her. The tradition that identifies Etna with the feminine sphere is still common. The rich soil of Etna, in fact, is easily associated with the idea of motherhood, abundance and fertility. Furthermore, to the question “...
Vorrei un pensiero vero in questi
giorni di feste , guardarsi nel cuore,
quello vero eh , e trovare il sorriso del presepe buono. Ricordate ? Quando da
bambini con le mani piene di varicella si staccavano pezzetti di panettone o si
spillacuccava tra le varie cibarie, e c’erano
le luci , l’albero e il caminetto a scoppiettare .
Perché importanti erano i sentimenti, tutti i
sentimenti, dall'amore al bue, dal buonissimo asinello di plastica , pure se
non era importante, perché importanti erano le cose
importanti. Ma non ci importava! Perché era tutto così tutto.
E come dimenticare i nonni di una volta , quelli buoni che scoppiettavano nel camino con il gatto dentro che miagolava e tutti noi vicino agli addobbi che scaldavano il cuore, quello vero . Ah i nonni! I nonni, che vederli scoppiettare era così pieno, di una volta! Che sembrava sempre tutta la famiglia, quella vera, o i canditi per chi voleva i canditi .Che poi tutti a dire che è facile, ma se poi anche voi come me, mentre noi! Eppure
E come dimenticare i nonni di una volta , quelli buoni che scoppiettavano nel camino con il gatto dentro che miagolava e tutti noi vicino agli addobbi che scaldavano il cuore, quello vero . Ah i nonni! I nonni, che vederli scoppiettare era così pieno, di una volta! Che sembrava sempre tutta la famiglia, quella vera, o i canditi per chi voleva i canditi .Che poi tutti a dire che è facile, ma se poi anche voi come me, mentre noi! Eppure
Invece
oggi con i cellulari !
Vi
ricordate il Natale con le cabine, che bello che era tutti dentro a scoppiettare e a fare fumo che ti entrava dentro
e quell'odore di carne affumicata, ora si capisce, l'atmosfera il cuore i re magi, quelli
veri, non la mirra di oggi che non sa di niente e allora, insieme, a cantare un
aforisma attorno al caminetto del fuoco: che queste feste gli abbracci ,il papà
sulle gambe mentre la mamma in cucina a scaldare le arance col sorriso di chi
sapeva aiutare!
Non
dimentichiamo chi soffre, ve lo chiedo, perché stare male non è insieme.
Buona Sera. Di cuore. Quello vero.
Commenti
Posta un commento