Etna Aetnaea (2025) Ink drawing by Maurizio Puglisi Translator Etna or Aetnaea is a woman In one of the many legends of Etna (or as it was called in ancient times “Aitna”) it is told that Etna was actually the daughter of Uranus and Gea; she kept the giant Enceladus, whom we talked about in the previous story, hidden under her. The tradition that identifies Etna with the feminine sphere is still common. The rich soil of Etna, in fact, is easily associated with the idea of motherhood, abundance and fertility. Furthermore, to the question “...
"Pandora" -private collection Austin ,Texas
ink drawing and pencils by Maurizio Puglisi - 2018
Zeus punì Prometeo incatenandolo ad uno scoglio e gli fece divorare il fegato da un’aquila ogni giorno. L’organo ricresceva durante la notte ricresceva e l’uomo veniva torturato di nuovo il giorno seguente.
Per punire gli uomini invece, il Padre degli dei ordinò ad Efesto di plasmare una bellissima donna, di nome Pandora dotata di grandi virtù.
Ermes l’aveva dotata di astuzia e curiosità, e la condusse dal fratello di Prometeo, Epimeteo. Questi nonostante l’avvertimento del fratello di non accettare doni da Zeus, sposò Pandora e ricevette anche un vaso (uno scrigno), con la premessa di doverlo solo custodire e di non aprirlo per nessun motivo.
I due passarono molto tempo insieme e felici, ma in Pandora cresceva sempre più il desiderio di sapere cosa c’era all’interno di quel misterioso vaso. Mossa dalla curiosità, la donna disobbedì a Epimeteo e aprì il vaso, eseguendo inconsapevolmente l’astuto piano di Zeus. Da esso uscirono gli spiriti maligni della vecchiaia, gelosia, malattia, pazzia e il vizio.
Sul fondo del vaso rimase soltanto la speranza, che non fece in tempo ad allontanarsi prima che il vaso venisse chiuso di nuovo. Prima di questo momento l’umanità aveva vissuto libera da mali, fatiche o preoccupazioni e gli uomini erano, così come gli dei, immortali. Dopo l’apertura del vaso il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale, simile ad un deserto, finché Pandora lo aprì nuovamente per far uscire anche la speranza, l’ultima a morire, così il mondo riprese a vivere.
ink drawing and pencils by Maurizio Puglisi - 2018
Zeus punì Prometeo incatenandolo ad uno scoglio e gli fece divorare il fegato da un’aquila ogni giorno. L’organo ricresceva durante la notte ricresceva e l’uomo veniva torturato di nuovo il giorno seguente.
Per punire gli uomini invece, il Padre degli dei ordinò ad Efesto di plasmare una bellissima donna, di nome Pandora dotata di grandi virtù.
Ermes l’aveva dotata di astuzia e curiosità, e la condusse dal fratello di Prometeo, Epimeteo. Questi nonostante l’avvertimento del fratello di non accettare doni da Zeus, sposò Pandora e ricevette anche un vaso (uno scrigno), con la premessa di doverlo solo custodire e di non aprirlo per nessun motivo.
I due passarono molto tempo insieme e felici, ma in Pandora cresceva sempre più il desiderio di sapere cosa c’era all’interno di quel misterioso vaso. Mossa dalla curiosità, la donna disobbedì a Epimeteo e aprì il vaso, eseguendo inconsapevolmente l’astuto piano di Zeus. Da esso uscirono gli spiriti maligni della vecchiaia, gelosia, malattia, pazzia e il vizio.
Sul fondo del vaso rimase soltanto la speranza, che non fece in tempo ad allontanarsi prima che il vaso venisse chiuso di nuovo. Prima di questo momento l’umanità aveva vissuto libera da mali, fatiche o preoccupazioni e gli uomini erano, così come gli dei, immortali. Dopo l’apertura del vaso il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale, simile ad un deserto, finché Pandora lo aprì nuovamente per far uscire anche la speranza, l’ultima a morire, così il mondo riprese a vivere.
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